Durante l’ultimo viaggio a Lanzarote, i nostri amici Alessandro e Leila, oltre a fare surf, hanno approfondito la conoscenza dell’Isola attraverso uno dei personaggi più importanti della storia delle Canarie: Cèsar Manrique.
Artista poliedrico, nato nel 1919 ad Arrecife, capitale di Lanzarote, fu pittore, scultore, architetto, ecologista, disegnatore urbanistico, paesaggista e conservatore del patrimonio artistico. Espose frequentemente le sue opere pittoriche e partecipò ben due volte alla Biennale di Venezia (1955, 1960), e alla III Biennale ispano-americana all’Avana (1959).
Visse a lungo sull’isola, nonostante i suoi periodi di studio e lavoro in Spagna e a New York, riuscendo nell’intendo di convincere i suoi compaesani ad investire nel turismo, ma senza deturpare il paesaggio con costruzioni che non sarebbero state appropriate per la natura vulcanica dell’isola. Lanzarote appare come modellata dall’artista che aveva una straordinaria visione della relazione tra natura e uomo: utilizzò l’isola come una gigantesca tela su cui rappresentare le proprie idee artistiche e ambientali. Nel 1978 venne addirittura insignito del premio Mondiale per l’Ecologia e il Turismo.
Il suo pensiero riguardo all’Isola consisteva nel pensare che il paesaggio e la natura che si trovano concentrati nell’isola di Lanzarote, non si trovano in nessun’altra parte del mondo, e per questo motivo era indispensabile mantenerli e prendersene cura. Proprio grazie ai suoi risultati, nel 1993, Lanzarote è stata dichiarata dall’Unesco Riserva della Biosfera.
Per lui la natura fu fonte d’ispirazione, e proprio per questo si può leggere nella sua poliedrica arte la volontà di integrarsi alla natura stessa.
“Il miglior affare di una nazione è la cultura del suo popolo.”
Nel 1974 pubblicò un libro/catalogo che raccoglie le fotografie delle varie tipologie ed elementi architettonici locali, allo scopo di contribuire alla tutela dell’architettura autoctona. In molte delle sue opere è facilmente riconoscibile il rapporto natura-arte/arte-natura: il Mirador de la Pena, Il Castillo de San Josè, Los Jameos del Agua, il Mirador de Rio, il Giardino dei Cactus, Casa Museo Contadino, Piazza Glorieta.
Venne a mancare nel 1992 a causa di un incidente stradale, lasciando Lanzarote nello sconforto per la perdita di un uomo che aveva amato quest’isola come nessuno mai seppe fare.
Nel prossimo articolo vi racconterò la Casa Museo di Cesar Manrique!