Nasca, una sorpresa

Aprendo la porta della stanza, siamo stati colpiti da quello che abbiamo trovato davanti a noi: Cavalli che brucano l’erba, pavoni e Alpaca in un giardino immenso che si estende oltre un porticato che circonda tutta la struttura. Hotel Majoro non è solo un posto dove riposare, ma un’esperienza da provare. La sensazione è quella di essere tornati indietro nel tempo e di poter vivere in una vera e propria azienda agricola peruviana.

Purtroppo non avevamo molto tempo a disposizione non siamo riusciti a sfruttare ne la piscina ne i cavalli, perché la guida che ci aveva recuperato la notte prima, Luis, ci ha proposto una visita alla città di Nasca.

La prima tappa è stata La Agujas de Cantallo, un sito archeologico da cui poter comprendere la creazione delle linee di Nasca: il popolo Nasca scavava nel terreno per pochi centimetri facendo emergere il terreno più chiaro. Ancora non si è accertato il vero motivo dell’esistenza delle linee, che sono state scoperte solo agli inizi del 900, ma con molta probabilità si trattata di segni utili all’irrigazione.

Il secondo passaggio è stato all’acquedotto di Nasca, dove è possibile ammirare la tecnica di canali e sifoni che permettevano di far arrivare l’acqua in tutto il territorio coltivabile.

Da qui si procede al sito archeologico di Paredones dove è possibile comprendere come era gestita l’organizzazione urbana di un villaggio Inca.

Il tour è poi terminato con la visita in un laboratorio di ceramiche artigianali e in quello di un laboratorio tessile. Qui abbiamo conosciuto Toby un signore di origini italiane che tramanda da generazioni le scoperte del padre relative al modo di fare ceramica in questa zona del Perù. Una di quelle persone con le quali non smetteresti mai di parlare, che mi ha insegnato che i pennelli migliori si fanno con i capelli dei bambini che hanno meno di sei anni.

Nel laboratorio tessile, invece, abbiamo imparato a distinguere le tipologie di taglio della lana degli alpaca e le colorazioni naturali.

E poi finalmente le linee… in realtà eravamo un po’ agitati, più io naturalmente. Il volo si compie con un aereo di capacità otto persone che sono pesate e bilanciate, per cui è importante sedersi nel posto assegnato. Il volo dura circa 30 minuti in cui è possibile vedere su entrambi i lati dell’aereo le forme che sono state disegnate sul terreno. La balena, il fenicottero, la scimmia, il ragno, ma quello che più di tutto colpisce è l’astronauta!La giornata è terminata con 10 ore di bus per Arequipa, cominciate con un ritardo di 2 perché il cibo che dovevamo mangiare durante il viaggio si è rovesciato alla prima curva.

Quindi ritorno in stazione e ricerca di altro cibo. Siamo arrivati ad Arequipa alle 2.30 della notte, con una stazione vuota e scoprendo che i taxisti regolari sono gli unici a poter entrare nella stazione!

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