Puno-Cusco

Sono una donna nuova! Quella puntura ha fatto il miracolo, anche perché se pur ci aspetta una giornata tranquilla andremo più in alto e solo poi ad un altura più bassa. (Mi sa che altura è peruviano non italiano). Cristiano è debilitato dal poco cibo che mangia, ma non sta male, quindi sveglia e colazione.

Si parte da Puno alle 7.00.

Dobbiamo dire che al nostro hotel avevano dei problemi di concentrazione perché invece di farci prendere il taxi che avevamo chiesto, ci hanno fatto salire su un minibus che aveva noleggiato un’altra agenzia, per cui non abbiamo pagato il trasferimento e qualcun altro ha preso il nostro taxi.

La stazione é solo per questo tipo di bus, quindi non ci si può sbagliare. Si parte in direzione Cuzco con 5 fermate: Pucara, La Raya, Sicuana, Raqchi, andahuaylillas.

Pucara é a 3860 metri sopra il livello del mare ed é un piccolo villaggio in cui sono stati ritrovati molti resti della civiltà Inca. Ciò che non é ora conservato nel museo Smitsonian institute of Washington é conservato nel museo di Puraca, che abbiamo visitato. La guida ci ha consigliato di andare a bere un caffè in un negozietto in cui ho trovato dei tappeti fatti di lana di alpaca morbidissimi. Oggi non abbiamo molti soldi perché li abbiamo spesi tutti tra dottore e medicine, ma qui, incredibilmente, prendono la carta MasterCard!

La Raya é la seconda fermata del nostro tour, ad un’altezza di 4335 metri sopra il livello del mare. Qui un piccolo villaggio ci accoglie con case di metallo o i più tipici igloo ricoperti di paglia. É un punto in cui vedere le Ande innevate e dove siamo accolti da una serie di bancherelle che vendono tutti i prodotti fatti con l’alpaca. E anche una signora che per 2 soles mi ha fatto accarezzare il suo alpaca.

Terza tappa Sicuani 3540 metri sopra il livello del mare. In meno di 20 minuti siamo scesi di quasi 1000 metri e il paesaggio é completamente cambiato: sono comparsi alberi e arbusti e le case sono più grandi e di mattoni. É una zona agrícola, in cui ci sono alcuni ristoranti tra cui quello in cui abbiamo pranzato a buffet noi. Un posto turistico costruito solo per far pranzare chi come noi é in viaggio per Cusco e viceversa.

Quarta tappa Raqchi 3175 metri, un sito archeologico inca che fu abitato fino al 1600, dove é possibile vedere i muri rimasti integri nonostante il tempo, i diversi tipi di pietra che venivano usati per riparare i muri stessi. Qui le porte e le finestre sono trapezoidali perché avendo la base più larga resistevano maggiormente ai movimenti sismici.

Una piccola nota: finché passeggiavamo la guida ci ha fatto notare che c’era aria, lui l’ha chiamato molto vento, ma l’importante é che ci ha detto che quando qui sulle montagne c’é vento, significa che sulla costa ci sono dei terremoti.

Ultima tappa, Andahuaylillas, a 3093 metri sopra il livello del mare. In questo villaggio è possibile ammirare la Chiesa di San Pedro, e quando dico ammirare intendo proprio ammirare, sia perché non si possono fare foto e quindi bisogna gustarsi il momento usando solo i propri occhi per comprendere la magnificenza che ci si propone innanzi. Un altare completamente rivestito in foglia d’oro che non termina, ma prosegue sul soffitto con delle conchiglie simbolo di sfarzo e qui veramente importanti. Il soffitto è in travi completamente decorate con immagini geometriche e floreali che salgono e scendono dai travi come fossero una carta da parati poggiata sopra. Al centro dell’altare il tabernacolo rivestito di argento e specchi che servivano per aumentare la luce all’interno. Uno spettacolo che ci fa capire quanto fosse corretta la ricerca dell’oro da parte degli Spagnoli, e quanto invece fosse importante l’oro per convertire gli inca: infatti i simboli religiosi come la corona ricordavano il Dio sole, mentre gli abiti della Vergine, dipinti come fossero un panettone, ricordavano il Dio monte. Sincretismo religioso.

Infine arrivo a Cusco! Devo dire che se anche il viaggio fino a qui si è duplicato in quanto a tempo, è stato piacevole e soprattutto la discesa dall’Altezza di 4000 metri abbastanza graduale.

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