Giorno 2: come lasciare tutti senza parole!

Svegliarsi a Manhattan è una grande emozione, ma la prima giornata deve essere speciale. Ricordo che il mio primo incontro con la Città di New York è stato grandioso, nel vero senso della parola: avevo 16 anni sono salita da una fermata della metropolitana e ho guardato in su. Non vedevo la fine! Era grandissimo, tutto altissimo, tanto, tantissimo.

Questa volta abbiamo deciso di incominciare il nostro tour della città muovendoci a piedi attorno alla zona in cui abbiamo l’albergo. Per cui abbiamo cominciato la visita con colazione da Le pan quotidien, dove i waffle e i muffin ci hanno fatto cominciare la giornata con un sorriso in più!

Prima tappa il National Museum of American Indian, che è stato una scoperta per tutti (Vi lascio qui il Link del sito, così potete farvi un’idea). Il Palazzo è architettonicamente meraviglioso, con due scale a chiocciola che portano fino all’ultimo piano terrazzato internamente, una sala ovale al primo piano che porta le immagini di tutti gli avvenimenti che hanno segnato la storia Americana, la sala al piano terra che racchiude gli abbigliamenti tipici delle tribù native d’America.

Usciti, abbiamo proseguito passeggiando per Battery Park, fino al Monumento ai caduti della guerra in Corea, e al Monumento ai caduti della Marina. Da lì abbiamo proseguito fino alla fermata del Ferry Boat al cui interno c’è una splendida vista sul ponte di Brooklyn.

Abbiamo poi camminato nella direzione opposta su Robert Wagner Park fino ad arrivare al World Trade Center. L’impatto con il 9/11 Tribute Center è sempre molto emozionante, e ho visto colpiti anche i miei compagni di viaggio.

Abbiamo a questo punto deciso di sfruttare la bella giornata e salire sull’osservatorio, ma la fila era così lunga che vendevano già i biglietti per il pomeriggio. Ascoltando il consiglio di uno dei tanti ragazzi che lavorano per l’attrazione, abbiamo prenotato i biglietti on-Line (39$) e nel frattempo ci siamo diretti al Brookfield Palace per pranzare. L’imbarazzo della scelta per il ristorante ci ha fatto optare per un bel burritos messicano come primo pasto a Nyc, che era veramente buonissimo. (guarda il sito del Centro Commerciale)

Dopo esserci ripresi dal freddo esterno, ci siamo diretti all’Oculus, disegnato da Calatrava, dove sembra di camminare all’interno della pancia di una balena, dove si vede lo scheletro gigantesco riflettere la luce e aumentare la percezione delle dimensioni.

Usciti nuovamente al fresco, ci siamo diretti alla San Paul Chapel, questa chiesa sopravvissuta a innumerevoli sfortune, che si erge tra i grattacieli più nuovi. Passando per Liberty Park, ci siamo poi diretti alla Trinity Church, dove l’atmosfera Natalizia è ancora molto sentita.

Si stava ormai facendo buio nonostante fossero le 4, e ci siamo incamminati per l’entrata all’One World Trade Observatory, che in questi giorni è veramente molto affollato. Dopo aver fatto tutta la fila, che ora viene ospitata proprio nell’Oculus per evitare che le persone stiano ore fuori al freddo, si sale al 102 ‘simo piano dove si viene accolto da un video. E qui il bello: il video termina con un immagine di New York di notte, ed ad un tratto la parete su cui è proiettato il video si alza, e compare la città illuminata sotto i nostri occhi. Da rimanere senza fiato.

Dopo aver camminato per un paio di volte attorno all’osservatorio e aver fotografato la città dall’alto, i miei uomini hanno ricominciato a parlare e ci siamo diretti verso casa.

Sulla via del ritorno abbiamo incontrato il toro di Wall Street, che é stata l’ultima tappa di una giornata ricca ed intensa alla scoperta di New York!

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