A Venezia, o per meglio dire al Lido, si può percorrere un tour che racconta al meglio lo stile Liberty. L’Istituto Statale per il Turismo, in collaborazione con l’Assessorato al Comune di Venezia, ha elaborato un percorso turistico, intitolato “Il Liberty al lido di Venezia: percorso per la valorizzazione del territorio”. Lo scopo era quello di valorizzare l’intero patrimonio architettonico del territorio caratterizzato dallo Stile Liberty o l’Art Nouveau; una passeggiata tra ville e grandi alberghi, per una lettura di una delle presenze architettoniche più significative dell’isola.
Oggi il Lido ha una vita dinamica e moderna, caratterizzata da una piacevole tranquillità che viene sconvolta solo a settembre, quando l’isola risulta particolarmente affollata durante la Mostra Internazionale del Cinema.
Ad una distanza di soli 10 minuti di battello da Piazza San Marco è possibile scoprire l’aria da Belle Epoque, che risale allo sviluppo urbano arrivato a cavallo tra 1910 e 1920, epoca in cui le spiagge del lido erano meta prediletta di nobili e uomini d’affari, in quanto una delle stazioni balneari più belle d’Europa. Nel 1900 si costruirono al lido nuove ville ed hotel per uno sviluppo del turismo crescente; le ville si rifacevano ai diversi stili architettonici che erano allora in voga: eclettico neo gotico, neo bizantino, moresco e liberty. Nel tempo gli edifici hanno cambiato destinazione d’uso divenendo abitazioni per i residenti, mantenendo però, l’architettura originale. Vennero disegnate strade e giardini secondo i dettami dello stile Liberty, assieme a spaziosi viali alberati.
Lo stile liberty in Italia era noto anche come stile floreale e fu un movimento artistico e filosofico attivo nel decennio a cavallo tra ottocento e novecento che influenzò le arti figurative, l’architettura e le altre arti applicate. Il nome “Art Nouveau” fu coniato in Belgio e fu utilizzato per la prima volta da Edmond Picard nel 1894 nella rivista Belga l’Art Moderne.
Le caratteristiche fondamentali dello stile, in architettura e nel design degli interni, prediligevano la natura come fonte di ispirazione stilizzando gli elementi e ampliando il repertorio con alghe, fili d’erba, insetti. Immagini orientali, e stampe giapponesi, furono ispiranti; come anche motivi arabeschi lineari e ritmi impostati sulla curva e la spirale. Tinte fredde e lavorazione del vetro abbinati ad una ricercatezza ai ritmi musicali con marcati sviluppi in altezza. Si cercava di comunicare empatia, agilità ed elasticità. Tantissimi sono gli esempi anche nel resto dell’Europa, come Casa Batlò a Barcellona (Gaudì) e il palazzo della Secessione a Vienna (Olbrich).
Per vedere quali sono le ville interessate dal percorso potete accedere al sito www.comune.venezia.it mentre se volete rivolgervi ad una guida specializzata che vi accompagni per le vie del Lido e non solo, rivolgetevi a Sara Magon, qui tutti i suoi recapiti.
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